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Frank Lloyd Wright on film

Frank Lloyd Wright on film: cinque edifici in cinque pellicole cinematografiche

Pubblicato daMaria Chiara Virgili7 Marzo 20227 Marzo 2022Pubblicato in: archifilm, dannati architetti postTag:architettura nel cinema, blade runner, ennis house, film, frank lloyd wright
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Secondo post su Marilyn. Stavolta parliamo della sua ultima casa … di fatto l’unica che abbia mai posseduto. Ci visse per soli sei mesi, prima che la sua vita finisse tragicamente nel 1962. Sto parlando della residenza di Brentwood a Los Angeles. Il buco nero, la ciambella e lo stadio. Nel febbraio 1949, Robert F. Windfohr e sua moglie Anne Valliant Burnett Tandy chiesero a Frank Lloyd Wright di progettare per loro una casa a Fort Worth, in Texas. Ribattezzata "Crownfield", Wright la disegnò in poco tempo ma il progetto rimase incompiuto.   Il design di questa residenza venne recuperato nel 1952 per il funzionario del governo messicano Raúl Baillères che prevedeva di costruire una casa ad Acapulco, in Messico. Ennesimo buco nell’acqua. Attiva tra gli anni ‘20 e ‘60, Sally Victor è stata una modista americana di successo. I suoi cappelli, apprezzati da attrici di Hollywood e da First Ladies - fra cui Jacqueline Kennedy - erano particolarmente innovativi! La Victor, infatti, fu tra le prime ad introdurre materiali sintetici nelle sue collezioni e a studiare dei concept pieghevoli, affinché le signore potessero riporre i copricapi comodamente in borsa o in valigia. A Miami Beach 🏖 le torrette di salvataggio progettate da William Lane sono delle vere e proprie opere d’arte! Coloratissime e quasi antropomorfe, le nuove lifeguard towers animano la costa devastata negli anni novanta dall’uragano Andrew! Il collettivo dei Metabolist - il cui nome fa riferimento ad una concezione di città intesa come organismo metabolico ed in continua trasformazione - si formò negli anni ’60 in Giappone. L’intento del gruppo era quello di rovesciare l’ideologia del Movimento Moderno dando una nuova forma alla cultura architettonica locale, proponendo utopie tecnologiche e progetti urbani visionari e sfruttando materiali innovativi, tecnologie d’avanguardia nonché la florida produzione industriale di un paese nel pieno del suo boom economico. «La capsula è un'architettura cyborg. L'uomo, la macchina e lo spazio costruiscono un nuovo corpo organico, l'architettura d'ora in avanti assumerà il carattere di apparecchiatura». Arcosanti, passato e futuro di una città ideale 🌵 Nata sotto il segno dell'arcologia negli Anni 70, l'anti-metropoli di Paolo Soleri continua il suo cammino verso l'ecosostenibilità.
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